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Quello di Francesco Selmi è un nome che pochi conoscono. Apparteneva all'uomo che nel 1878 scoprì le ptomaine, le proteine responsabili delle intossicazioni. Grazie a questa scoperta è considerato uno dei fondatori della chimica tossicologica. Ha preso parte a decine di indagini e processi legati a casi di avvelenamento, smascherando colpevoli che prima dei suoi studi sarebbero passati per innocenti. Una sorta di agente della polizia scientifica ante litteram. Un precursore e un pioniere, che, con metodi e strumenti d'indagine all'avanguardia, risolse casi che persino oggi risulterebbero ostici. Visse molteplici vite e in diverse città. Tra Vignola, Modena, Torino e Bologna fu chimico, rivoluzionario, spia, condannato a morte, politico, professore, letterato, filologo, studioso, marito e padre. Conobbe anche alcune delle personalità più interessanti dell'Ottocento italiano: Giuseppe Verdi, Camillo Benso Conte di Cavour, Francesco Crispi, Cesare Lombroso, Olimpia Savio. Le sue scoperte, poi, influenzarono una delle opere più importanti della storia della letteratura mondiale: "Dracula" di Bram Stoker.